Dal 28 febbraio al 2 marzo abbiamo avuto la fortuna di vivere in prima persona un’esperienza che ci ha scaldato il cuore (e deliziato il palato): la sagra dell’Aniell a Puglianello, uno dei borghi più caratteristici della provincia del Sannio, in Campania.
Siamo arrivati a Puglianello di prima mattina, accolti da un sole timido ma da un calore umano straordinario. Gli abitanti – poco più di 1300 anime – ci hanno fatto sentire subito parte della comunità, offrendoci sorrisi sinceri, racconti di famiglia e, naturalmente, qualche assaggio dei loro prodotti tipici. È stato l’inizio di un viaggio immersivo tra cultura contadina, tradizione culinaria e spirito di collaborazione.
Una sagra che unisce un intero paese
Quella di Puglianello non è solo una sagra. È un momento di condivisione, una celebrazione della filiera corta, dei prodotti a km 0, della biodiversità locale e, soprattutto, dell’identità di un territorio che ha tanto da raccontare. Nei giorni che precedono l’evento, ogni abitante dà il proprio contributo: chi prepara la pasta fresca, chi lavora la ricotta appena munta, chi cura i dettagli della presentazione dei piatti, chi accende i fuochi per cucinare secondo le antiche ricette.
Il cuore dell’evento è l’Aniell, un piatto povero nella sua origine ma ricchissimo di significati. È stato ideato da Pasquale Di Crosta, padre dell’attuale presidente dell’Associazione culturale Borgo Sannita, ed è oggi il simbolo della manifestazione. Il nome “Aniell” richiama la forma circolare del centro storico di Puglianello, ma anche l’idea di unione: unione di ingredienti, di tradizioni, di generazioni.
L’Aniell: storia e sapori autentici del territorio
La ricetta dell’Aniell è semplice, ma racchiude l’anima della cucina contadina del Sannio. Tre ingredienti, tutti locali e biologici, si fondono in un abbraccio di gusto:
- La cotica, frutto dell’allevamento locale, lavorata con maestria e pazienza;
- La ricotta fresca, prodotta con il latte degli animali allevati nei pascoli del borgo;
- Il grano coltivato a Puglianello, macinato con metodi tradizionali, che dona corpo e struttura al piatto.
Ogni boccone racconta una storia fatta di fatica, di amore per la terra e di rispetto per le radici. Ed è proprio questo che rende unica la sagra dell’Aniell: l’autenticità.
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Un menù d’autore firmato dallo chef Agostino Vessella
A rendere ancora più speciale questa esperienza culinaria ci ha pensato Agostino Vessella, chef del rinomato ristorante Il Foro dei Baroni, che ha curato l’intero menù della sagra. Un menù pensato per raccontare, attraverso ogni piatto, l’identità gastronomica di Puglianello e del Sannio.
L’Aniell, protagonista assoluto dell’evento, è stato presentato in diverse varianti, tutte da scoprire:
- In versione finger food, per chi voleva assaggiarlo passeggiando tra le bancarelle del borgo;
- Come primo piatto caldo, nella sua forma più tradizionale;
- Persino come hot dog rustico e sorprendente, dove la cotica prende il posto del classico wurstel.
Ma non è finita qui. Il menù comprendeva anche i deliziosi carrati con sugo di cotica, un piatto intenso e saporito, e un ricco tagliere di salumi locali da accompagnare con un bicchiere di vino delle colline sannite.
Mani in pasta: l’arte della tradizione con Rosa De Toro
Uno dei momenti più autentici della nostra esperienza è stato senza dubbio quello vissuto accanto a Rosa De Toro, proprietaria del Pastificio Aurum, realtà locale specializzata nella produzione di pasta fatta a mano. Rosa ci ha accompagnati in una dimostrazione pratica, durante la quale abbiamo preparato i carrati con l’antico ferretto, un attrezzo che ancora oggi viene usato per creare la tipica forma allungata e porosa, perfetta per raccogliere il sugo.
È stato emozionante riscoprire gesti antichi, tramandati da generazioni, e comprendere quanto sapere, pazienza e cura si nascondano dietro a un piatto di pasta artigianale.
Allevamenti locali e benessere animale: la qualità che fa la differenza
Il vero valore della sagra dell’Aniell sta nella valorizzazione dei prodotti a km 0, con un’attenzione speciale rivolta a quelli di allevamento locale. Abbiamo avuto la possibilità di visitare la Vitelli Dairy Farm, un’azienda modello dove ogni animale è curato con attenzione, rispetto e – incredibile ma vero – anche con massaggi per ridurre lo stress e migliorare la qualità della carne.
Il benessere degli animali si riflette direttamente sulla bontà e tenerezza dei prodotti. E grazie alla vicinanza del macello (appena 5 minuti di distanza), si garantisce sempre una carne fresca e non stressata, secondo una filosofia di allevamento sostenibile e consapevole.
Il sapore autentico dei salumi locali
La sezione dedicata ai salumi a km 0 è curata con passione dalla famiglia Amanteo, storici produttori del borgo. I loro salumi, realizzati con maiali allevati nelle stalle di Puglianello, hanno conquistato tutti per la tenerezza e la qualità della materia prima. Abbiamo assaggiato diverse varietà, ognuna con un carattere unico, ma tutte accomunate dalla stessa autenticità e sapore intenso.
Vini del Sannio: un brindisi alla tradizione
A completare il nostro viaggio tra i sapori del territorio, non poteva mancare una degustazione di vini locali. Le colline del Sannio sono ricche di vitigni autoctoni, coltivati con passione e trasformati in etichette che raccontano l’anima del territorio. Dal bianco al rosso, ogni calice è stato un omaggio al lavoro silenzioso di piccoli produttori che credono nella qualità e nella terra da cui tutto nasce.
Il giorno della sagra: tra tradizione, spettacolo e comunità
Dopo giorni trascorsi a stretto contatto con chi custodisce i saperi del territorio, il 28 febbraio è finalmente arrivato il momento tanto atteso: l’inaugurazione della prima edizione della sagra dell’Aniell. L’evento si è tenuto in una grande struttura coperta allestita nel parcheggio di fronte al Comune di Puglianello, pensata per offrire riparo dal freddo senza rinunciare al comfort. Un impianto di aerazione efficace ha garantito un ambiente accogliente, privo di odori persistenti, perfetto per godersi ogni momento in pieno relax.
All’ingresso, una galleria fotografica raccontava la storia del borgo e rendeva omaggio a Pasquale Di Crosta, a cui la sagra è dedicata. Le sue foto, accompagnate da un libro commemorativo, hanno dato un tocco profondo e autentico all’atmosfera dell’evento, ricordandoci quanto forte sia il legame tra la cucina, la memoria e l’identità di un luogo.
Tutto, all’interno e all’esterno della struttura, era curato nei minimi dettagli: dall’allestimento dell’area food, con il palco per spettacoli ed esibizioni dal vivo, fino agli intrattenimenti per grandi e piccini. Il mangiafuoco ha lasciato tutti a bocca aperta, mentre le giostre – tra cui l’intramontabile “calcio in culo” – hanno regalato sorrisi a bambini e adulti.
Non possiamo non citare le birre artigianali di Historia Birreria, che ha sede proprio nel suggestivo castello di Puglianello. Per l’occasione, il birrificio ha presentato una nuova birra creata ad hoc, dal gusto deciso e ben bilanciato, perfetta per accompagnare i sapori intensi della sagra.
Una prima edizione che è già storia
La sagra dell’Aniell è stata un successo sotto ogni punto di vista. Centinaia di persone sono arrivate anche da fuori regione, attratte dalla curiosità, dal desiderio di scoprire i sapori autentici del Sannio e dalla voglia di vivere un’esperienza genuina. Tutti hanno trovato qualcosa che li ha colpiti: un piatto, un sorriso, una storia, un brindisi.
Noi abbiamo trovato molto di più: abbiamo scoperto una comunità unita, ospitale, fiera della propria identità. E soprattutto, abbiamo fatto nuovi amici.
Grazie, Puglianello: un arrivederci col cuore
Non vediamo l’ora di tornare a Puglianello e vedere come si evolverà questa meravigliosa sagra, che già dalla sua prima edizione ha mostrato un’anima grande e autentica. Un grazie speciale va all’Associazione culturale Borgo Sannita, che ha organizzato l’evento con passione, visione e una cura impeccabile. E grazie a tutti gli abitanti di Puglianello, che ci hanno accolti come se fossimo parte della loro grande famiglia.
Puglianello ha conquistato un posto speciale nei nostri cuori. Ci torneremo, senza dubbio. E quando lo faremo, sarà come tornare a casa.